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Da sempre Enpa si spende affinché le amministrazioni prendano provvedimenti seri e responsabili e seguano le indicazioni degli esperti nella gestione degli animali selvatici e in particolare degli orsi. Abbiamo partecipato stamattina al tavolo tecnico presso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica dove abbiamo ribadito la nostra ferma opposizione all’uccisione e al trasferimento degli orsi come anche all’ipotesi concreta di una maggiore apertura alla caccia di orsi e lupi. E’ di stamattina la presentazione di un disegno di legge della Provincia Autonoma di Trento nel merito. Abbiamo presentato in sede ministeriale la nostra articolata proposta per salvare gli orsi oggi, per salvaguardare la fauna selvatica e finalmente pianificare una convivenza in sicurezza con questi animali per il futuro.


Ecco la sintesi della nostra proposta in 7 punti:

CORRIDOI FAUNISTICI. Creare corridoi faunistici o ecologici per consentire agli orsi di raggiungere altri territori permettendone così la dispersione, che era il presupposto del progetto Life Ursus. Avevamo proposto la misura nella legge di bilancio 2022 con lo stanziamento di 12 milioni di euro in tre anni ma il Governo non la accolse.

DISPERSIONE DELLE FEMMINE. Occorre, scientificamente parlando, comprendere le ragioni della estrema stanzialità delle femmine di orso che, come JJ4 nel corso degli anni, non si sono sostanzialmente mai mosse dal luogo di nascita. Si potrebbe sperimentare - benché già accuratamente studiato - l'uso di feromoni. La dispersione delle femmine, e di conseguenza dei maschi, consentirebbe di ridurre la concentrazione degli animali sul territorio facilitando l'accettazione sociale. CONTROLLO DELLE NASCITE. Studiare l'applicazione di tecniche di controllo della riproduzione come quelle che vengono già usate per altri mammiferi selvatici. La vasectomia potrebbe essere praticata sugli orsi più grandi, con interventi chirurgici che non ledono la salute degli animali. Praticata ovviamente da personale medico veterinario esperto, può ridurre in tempi abbastanza rapidi la crescita della popolazione ursina.

IDENTIFICAZIONE DEGLI ORSI. Occorre arrivare ad una piena attualizzazione della banca dati che identifica gli orsi tramite DNA, ed è necessario che le informazioni contenute in questa banca dati siano accessibili alle maggiori associazioni e ai portatori di interesse principali. Per arrivare quindi ad una politica di trasparenza che renda più facile il contatto e il dialogo con le istituzioni.

SANTUARI. Nella situazione attuale i Santuari rappresentano la soluzione migliore e sono da noi ben accetti per la salvezza della vita degli orsi condannati, ma non possono costituire una soluzione permanente. Chiediamo invece che nel nostro Paese sia realizzato in tempi brevi un solo grande santuario sostitutivo del centro del Casteller, che, come registrò il rapporto dei Carabinieri Cites nel 2020 poi raccolto dalla sentenza del Consiglio di Stato, non può fornire sotto nessun aspetto la garanzia del benessere degli orsi.

METODI DISSUASIVI. Che si tratti di squadra di cani anti-orso o di squadra di uomini specializzati, tali metodi sono efficaci soprattutto nell’immediatezza. Pertanto, gli interventi devono essere assolutamente tempestivi per permettere agli orsi di associare la dissuasione ad un comportamento ritenuto negativo dagli umani. PREVENZIONE E INFORMAZIONE. La prevenzione è fondamentale, il cardine su cui fondare la coesistenza tra popolazione ursina e popolazione umana e la sicurezza. Omissioni gravissime si sono succedute nel corso del tempo, con un sostanziale abbandono negli ultimi anni di ogni forma di prevenzione, informazione, formazione dei cittadini e dei turisti. Tutto ciò non è più rinunciabile. Siamo preoccupati e sbigottiti dalla mancanza di elementari misure, come quella del divieto di accesso alle zone in cui è noto da tempo il fenomeno della stanzialità delle femmine con i cuccioli, nonché di quelle che registrano una presenza elevata di esemplari.




L’Ente Nazionale Protezione Animali Sezione di Ravenna informa che mai si è costituita parte civile nei confronti del veterinario Dott. Mauro Guerra per i fatti che lo hanno visto oggetto di cronaca in questi anni.


Informa inoltre che neppure l’E.N.P.A. Sede Centrale si sia mai costituita parte civile nei confronti del suddetto professionista e che in particolare questa ultima ci ha comunicato quanto segue :


“A seguito di notifica della richiesta di rinvio a giudizio notificataci dal Tribunale di Ravenna abbiamo avuto contezza dell'esistenza dell'instaurando processo di cui in parola.

Abbiamo, dunque, provveduto a fare un accesso al fascicolo per verificare la fondatezza delle accuse e il fascicolo presentava copioso ed attendibile materiale investigativo.

Però, il detto rinvio a giudizio era stato formulato dal PM nei confronti di più soggetti (cd. reato in concorso), tra i quali il Dott. Mauro Guerra.

Tenendo conto, di quanto nel frattempo reso noto sulla specifica posizione del Dott. Guerra, ENPA ODV si è costituita nei confronti dei soggetti indicati dal PM ma non nei confronti del Dott. Mauro Guerra, in ordine al quale è stata emessa sentenza di "non luogo a procedere".

Dunque, né prima né ancor più allo stato attuale, ENPA risulta mai costituita parte civile nei confronti del Dott. Mauro Guerra.


Ufficio Legale

E.N.P.A. - Ente Nazionale Protezione Animali (ODV) - Sede Centrale – “

In conclusione, allo scopo di porre termine ad una vicenda quanto mai sgradevole, ribadiamo che l’E.N.P.A. Sede Centrale e Sezione di Ravenna, mai si sono costituite parti civile nei confronti del veterinario Dott. Mauro Guerra.

Ravenna, 17 Aprile 2023

A rischio d’apparire monotoni, torniamo ancora una volta su un argomento che crea non pochi problemi: la rinuncia di proprietà di cani molossoidi o comunque di difficile gestione.

Non accenna a diminuire il fenomeno delle richieste di rinuncia di proprietà di cani, da parte di persone che hanno preso con sé degli animali senza conoscerne e valutarne l’indole e che di conseguenza si trovano in difficoltà.


Le cause alla base di questo fenomeno sono variegate: separazioni, trasferimento per cause di lavoro, costi, mancata educazione e così via. Comunque tutte queste problematiche si possono accumunare nel fatto che non pochi detentori di cani agiscono con estrema superficialità.

Taluni si mettono in casa dei cani che necessitano di una profonda conoscenza e di una salda capacità gestionale.


Per risolvere la situazione viene così individuata quale unica risposta, la rinuncia di proprietà, facendo spalancare quindi le porte del canile.

Orbene tutta questa casistica conduce ad un fatto, ovvero che il canile si riempie sempre di più di cani di grossa taglia, non di rado aggressivi e difficili da gestire.


Un problema collaterale è così costituito anche dal fatto che le suddette tipologie necessitano di un box singolo, dato che non possono essere messe a diretto contatto tra loro e questo lede una delle fondamentali caratteristiche del cane il quale è un animale sociale.

Da parte nostra consigliamo i detentori di cani, all’atto dell’adozione di contattare un educatore cinofilo o un centro cinofilo specializzato e questo per educarlo fin dall’inizio.


Ci preme far sapere che i cani che non si è saputi educare e quindi di difficile gestione, anche se ricoverati in un canile saranno le vittime di una condotta superficiale e sconsiderata da parte di chi, spesso con supponenza, li ha voluti ospitare in casa propria.


In particolare i cani di grossa taglia, non più cuccioli, con molta difficoltà potranno essere dati in adozione a persone che si recano al canile in quanto, per il loro pregresso, nonostante siano affidati anche a un educatore, resteranno sempre problematici.


Ravenna, 21 Febbraio 2023

Enpa Sezione Provinciale di Ravenna

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