· 8 Maggio 2025
Enpa ha presentato denuncia alla Procura della Repubblica contro il piano di controllo del Colombaccio approvato dalla Regione Emilia-Romagna, un provvedimento che colpisce anche giovani esemplari e nidiacei. Un piano così crudele da suscitare opposizione persino tra i cacciatori, che hanno già presentato ricorso al TAR.
Nella denuncia, la Protezione Animali ha evidenziato gravi profili di illegalità e le pesanti ripercussioni sulla fauna selvatica. Il piano infatti verrebbe attuato proprio durante la stagione riproduttiva e di nidificazione dell’avifauna, periodo tutelato dalle direttive europee e dalla legge nazionale 157/1992. L’intervento provocherebbe un forte disturbo biologico, condannando alla morte i piccoli rimasti senza cure parentali.
La Regione giustifica il piano parlando di danni all’agricoltura, ma dai documenti emerge una cifra irrisoria per un territorio così vasto: circa 34.500 euro l’anno. Inoltre, non risulta alcuna valutazione sull’uso di metodi ecologici e preventivi – come dissuasori acustici, visivi e meccanici – già dimostratisi efficaci.
Si tratta di un piano antiscientifico, pericoloso, dannoso per la biodiversità, in contrasto con la legge e l’etica. Senza reali motivazioni, se non quella di soddisfare le pressioni della lobby agricola, puntando a qualche facile consenso. È bene ricordare che il Colombaccio è già specie cacciabile durante la stagione venatoria: questo piano va ben oltre.
Ente Nazionale Protezione Animali