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·         8 Maggio 2025

Enpa ha presentato denuncia alla Procura della Repubblica contro il piano di controllo del Colombaccio approvato dalla Regione Emilia-Romagna, un provvedimento che colpisce anche giovani esemplari e nidiacei. Un piano così crudele da suscitare opposizione persino tra i cacciatori, che hanno già presentato ricorso al TAR.

Nella denuncia, la Protezione Animali ha evidenziato gravi profili di illegalità e le pesanti ripercussioni sulla fauna selvatica. Il piano infatti verrebbe attuato proprio durante la stagione riproduttiva e di nidificazione dell’avifauna, periodo tutelato dalle direttive europee e dalla legge nazionale 157/1992. L’intervento provocherebbe un forte disturbo biologico, condannando alla morte i piccoli rimasti senza cure parentali.

La Regione giustifica il piano parlando di danni all’agricoltura, ma dai documenti emerge una cifra irrisoria per un territorio così vasto: circa 34.500 euro l’anno. Inoltre, non risulta alcuna valutazione sull’uso di metodi ecologici e preventivi – come dissuasori acustici, visivi e meccanici – già dimostratisi efficaci.

Si tratta di un piano antiscientifico, pericoloso, dannoso per la biodiversità, in contrasto con la legge e l’etica. Senza reali motivazioni, se non quella di soddisfare le pressioni della lobby agricola, puntando a qualche facile consenso. È bene ricordare che il Colombaccio è già specie cacciabile durante la stagione venatoria: questo piano va ben oltre.

Ente Nazionale Protezione Animali

 

L’Enpa di Ravenna, considerato il buon esito delle passeggiate attraverso le vie cittadine di alcuni cani ospitati nel canile, accompagnati dai volontari, ha indetto per il 27 aprile u.s. una nuova uscita di cinque soggetti. Con partenza da via Cavour, i cani hanno attraversato, tutti scodinzolanti, delle strade ad alta frequentazione pedonale destando l’attenzione di quanti transitavano. Non poche persone hanno contattato i volontari per chiedere delucidazioni sui singoli animali nonché sul canile comunale e sui cani che colà trovano accoglienza. I cani in questione sono tutti in attesa di un nuovo detentore, che li sappia accogliere ed amare come meritano. Lo scopo di queste “passeggiare” non è solamente quello di far trascorrere ai cani una giornata diversa dal solito ma anche quello di far sì che i cittadini si avvicinino al canile comunale e che possano offrire ai nostri amici a quattro zampe la possibilità di una nuova vita accolti presso una famiglia.

Da qualche tempo anche nel nostro territorio si sta acuendo un fenomeno sgradevole, quello degli abbandoni e delle rinunce di proprietà di cani. Quali siano le cause alla base di quanto sopra, non vuole essere l’argomento di questa nostra, ma l’attenzione vogliamo rivolgerla sulle condizioni di capienza del canile comunale.


Ci troviamo infatti ad un livello di guardia allarmante circa la possibilità di far fronte alle situazioni particolari o inaspettate. A nostro parere si renderebbe opportuno avviare una campagna per incentivare le adozioni dei cani ospiti del canile, offrendo, agli eventuali adottanti, la possibilità di accogliere nella propria famiglia una bestiola e contestualmente usufruire della riduzione del 50% della bolletta Tari.


Qualora fossero adottati due cani, si potrebbe applicare la totale esenzione della Tari. Tutto questo oltre ad offrire ai cani la possibilità di entrare a far parte di una nuova famiglia, solleverà il Comune dalle spese per il mantenimento a vita degli animali, con un indubbio beneficio per l’erario pubblico. Ovviamente i cani ceduti in adozione dovranno essere sottoposti a periodici controlli onde verificare le condizioni di custodia degli stessi ed in particolare che non siano stati adottati con finalità speculative.


Quanto fin qui esposto, ha fatto sì che la Sezione ravennate dell’Enpa abbia ritenuto opportuno di inoltrare al Comune di Ravenna la richiesta per una riduzione o esenzione della Tari per le persone che adottano uno o due cani del canile.


A conclusione l’Enpa informa che alcune Amministrazioni comunali hanno già adottato delle iniziative analoghe a quelle da noi sopra esposte.


Enpa Sezione di Ravenna ODV

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