Al fine di evitare malintesi ed equivoci, premettiamo che la distinzione fra cani “buoni” e “cattivi” è effettuata dagli umani per distinguere quegli animali che sono stati educati in modo corretto da quelli educati in modo scriteriato.
Pertanto, prima di “processare” un cane è indispensabile “processare” il suo detentore.
Fatta questa doverosa premessa scendiamo nello specifico per precisare che siamo stanchi ed indignati ogni qualvolta apprendiamo che un cane è aggredito se non sbranato da un suo simile che girovaga senza guinzaglio nelle aree pubbliche o aperte al pubblico.
Ancor più fastidioso se non ripugnante dover ascoltare le idiote spiegazioni che forniscono i titolari dell’aggressore sempre che non se la dia a gambe, dopo lo scempio. “E’ buonissimo, non ha mai fatto del male a nessuno”, oppure “vedesse come gioca con i bambini” e così via con stupidaggini dello stesso livello.
Il fatto che taluni irresponsabili non comprendano la gravità del fatto, va ricercata nell’assoluta mancanza di conoscenza dell’indole e del rapporto che si instaura con il proprio animale. Certuni scelgono una razza per bullismo, per darne sfoggio in pubblico o per incutere timore nel prossimo. Non vanno poi scordati quei bellimbusti che autocertificandosi come amanti degli animali provano soddisfazione nel aizzare il proprio cane contro i gatti. In tal modo mettono a repentaglio la vita del felino e gli occhi del proprio cane.
Al momento dell’adozione di un cane è necessario documentarsi con attenzione su come educarlo e gestirlo, individuando anche la razza o le caratteristiche del soggetto allo scopo di poterne avere il pieno controllo.
I canili sono pieni di animali colà condotti da dei perfetti imbecilli dimostratisi non all’altezza della situazione.
A conclusione ribadiamo che i misfatti non sono cagionati per colpa dei cani e siamo stanchi di sentire lo strazio di quanti si vedono sbranare la propria bestiola, che per loro è una parte integrante della famiglia, a causa della superficialità di taluni personaggi che destano in noi una profonda indignazione.
Ravenna, 20 maggio 2021
Enpa Sezione Provinciale di Ravenna
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