Stando alle informazioni in nostro possesso, la richiesta del progetto di Snam, per l’ormai arcinoto rigassificatore ravennate, pare non essere più a mare, ma a terra.
Il rigassificatore non si compone infatti soltanto della nave e del metanodotto ma anche di una centrale che dovrebbe essere posizionata a Punta Marina a 400m dal Villaggio Teodorico.
Come se ciò non bastasse sarà realizzata una candela di scarico alta 11m.
In considerazione del fatto che il nostro ente ha tra le sue finalità fondamentali la protezione degli animali e la tutela del loro habitat, non possiamo astenerci dall’esprimere le nostre forti perplessità sull’opportunità di realizzare in un sito molto delicato un impianto che riteniamo profondamente invasivo.
Non va dimenticato che tutto questo avverrebbe a poche centinaia di metri dal Parco del Delta del Po’ e di una vasta area di interesse turistico.
Oltre al verde, che oggi è composamente, da molti Amministratori, chiamato green, patirà dei danni la fauna che arricchisce e popola quell’ampia area pinetale.
Non scordiamo gli enormi inconvenienti cagionati dai cantieri e comunque dallo sconvolgimento anche di una vasta area limitrofa a seguito dei lavori per la realizzazione dell’opera.
A conclusione avanziamo una triste considerazione per quanto riguarda il territorio ravennate: tra rigassificatore, abbattimento dei daini e Jovanotti, ci siamo convinti che se esistesse il “premio Attila” questo lo si potrebbe assegnare a non pochi Amministratori emiliano-romagnoli.
Ravenna, 7 Settembre 2022
ENPA Sezione Provinciale di Ravenna
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