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Lenedì 5 settembre il TG3 Regionale dell’Emilia-Romagna, alle ore 14.00 e alle ore 19.30, ha mandato in onda un servizio sul problema dei daini della pineta di Classe.

Ad intervenire sono stati il dott. Carlo Locatelli, Presidente dell’Enpa Sezione Provinciale di Ravenna e Massimiliano Costa Direttore dell’Ente Parco del Delta del Po.


Locatelli ha stigmatizzato il fatto che il problema si trascina da tanti anni senza che dalle parti in causa vi fosse una vera intenzione di affrontarlo seriamente.

Solo l’Enpa ha puntualmente avanzato delle proposte percorribili.


Ciclicamente la faccenda della sovrappopolazione di tali ungulati faceva capolino sugli organi d’informazione locali, per poi scomparire di nuovo.

Le nostre proposte si articolano da sempre su alcuni punti: posizionamento di dissuasori e recinzioni delle aree ove sono presenti i daini.


Si propone inoltre l’uso di un farmaco, il Gonacon, per la sterilizzazione chimica dei soggetti e per tale scopo la Regione Emilia-Romagna avrebbe potuto attingere ai fondi di un bando del Ministero della Salute, cosa che non ha fatto.


Il Direttore del Parco invece nel suo intervento afferma che la sterilizzazione dei daini in modo chirurgico è una soluzione quasi impossibile da realizzare, fatto del quale noi ne siamo pienamente coscienti e del quale non ne abbiamo mai parlato.

Con tale asserzione, il sig. Costa, a parer nostro, denoterebbe di aver letto in modo distratto il nostro comunicato oppure di non averlo ben compreso.


Sempre il Direttore del Parco per sostenere la sua posizione conclude dicendo, in pratica, che l’abbattimento dei daini, per destinarli alla macellazione, sarebbe una soluzione oltremodo economica.


Il cinismo di una siffatta conclusione ci indigna e ci ripugna dato che siamo del parere che l’Ente Pubblico abbia anche l’obbligo morale ed etologico di esaminare con attenzione le varie ipotesi percorribili, senza sbrigare la questione come se si trattasse di una fastidiosa pratica burocratica.


Ravenna, 9 Settembre 2022

Enpa Sezione Provinciale di Ravenna

Stando alle informazioni in nostro possesso, la richiesta del progetto di Snam, per l’ormai arcinoto rigassificatore ravennate, pare non essere più a mare, ma a terra.

Il rigassificatore non si compone infatti soltanto della nave e del metanodotto ma anche di una centrale che dovrebbe essere posizionata a Punta Marina a 400m dal Villaggio Teodorico.

Come se ciò non bastasse sarà realizzata una candela di scarico alta 11m.


In considerazione del fatto che il nostro ente ha tra le sue finalità fondamentali la protezione degli animali e la tutela del loro habitat, non possiamo astenerci dall’esprimere le nostre forti perplessità sull’opportunità di realizzare in un sito molto delicato un impianto che riteniamo profondamente invasivo.


Non va dimenticato che tutto questo avverrebbe a poche centinaia di metri dal Parco del Delta del Po’ e di una vasta area di interesse turistico.


Oltre al verde, che oggi è composamente, da molti Amministratori, chiamato green, patirà dei danni la fauna che arricchisce e popola quell’ampia area pinetale.

Non scordiamo gli enormi inconvenienti cagionati dai cantieri e comunque dallo sconvolgimento anche di una vasta area limitrofa a seguito dei lavori per la realizzazione dell’opera.


A conclusione avanziamo una triste considerazione per quanto riguarda il territorio ravennate: tra rigassificatore, abbattimento dei daini e Jovanotti, ci siamo convinti che se esistesse il “premio Attila” questo lo si potrebbe assegnare a non pochi Amministratori emiliano-romagnoli.


Ravenna, 7 Settembre 2022

ENPA Sezione Provinciale di Ravenna

Come Ente Nazionale Protezione Animali Sezione Provinciale di Ravenna, chiediamo, con fermezza, delle concrete garanzie sulla destinazione dei daini, affinché sia rispettato il piano regionale per la gestione degli stessi, che prevede la reimmissione in natura e lo spostamento degli animali anche presso privati che possano garantire la loro detenzione in piena sicurezza, ovviamente procedendo alla loro sterilizzazione.


È giunta allarmante la notizia che l'Ente Parco Delta del Po pare abbia pubblicato un'indagine di mercato sul valore della carne di daino, presentandola come investimento per i soggetti privati da assoldare per procedere alle catture.


Sono ormai anni che le associazioni hanno chiesto la piena applicazione dei metodi ecologici e degli strumenti di prevenzione quali recinzioni e dissuasori al fine di contenere eventuali danni.

La stessa Regione, tra l'altro, nel redigere il piano, ha dichiarato che gli strumenti si rivelano efficaci e che i danni all'agricoltura., come gli incidenti stradali non sono di tale entitá da indurre a soluzioni radicali.


Preme ricordare come tra i metodi ecologici sia da considerare anche la sterilizzazione. A questo proposito si ricorda che gli l’Ente Parco avrebbe potuto partecipare a un Bando del Ministero della Salute per ottenere un finanziamento specifico. Questo al fine di somministrare il farmaco Gonacon farmaco immunocontraccetivo che può essere utilizzato anche per questa specie.

Legittimamente si chiede che questi animali siano destinati a nuova vita e non siano ceduti a cacciatori o allevatori come carne da macello.


Inutile ricordare come sul problema sia grandissima l'attenzione da parte dell'opinione pubblica che in più occasioni ha manifestato la volontà di tutelare la popolazione dei daini.

Si chiede alla Regione di garantire il benessere a questi animali anche sotto l'aspetto sanitario e non certo che vengano trattati come merce al miglior offerente, anche nel caso di traslocazione.


Non occorre ricordare che anche i daini fanno parte della fauna selvatica, bene indisponibile dello Stato. Né va dimenticata la recente introduzione nella nostra Costituzione della necessaria tutela dell'ambiente e della biodiversità.


Auspichiamo pertanto una presa di posizione degli enti preposti mirata alla vera tutela di questi animali.


Ravenna, 1 Settembre 2022

Ente Nazionale Protezione Animali Sezione Provinciale di Ravenna

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