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Con vivo stupore ci è capitato di leggere dei messaggi che propongono al Comune di procedere allo sterminio delle cicale in quanto infastiditi dal loro frinire.

La richiesta ci pare sciocca ed indisponente dato che questi animaletti tipici dell’estate producono una “molestia” limitata ad un paio di mesi.

Le orecchie sensibili di certe persone infastidite farebbero bene a rivolgere i loro strali contro chi guida motorini smarmittati, effettua degli schiamazzi notturni e così via.

Le cicale così come le lucciole, i grilli e i piccoli insetti presenti nelle nostre aree verdi, patiscono già di per le conseguenze dell’uso degli anticrittogamici e della cementificazione, ragion per cui troviamo quanto mai stupido proporre lo sterminio di detti insetti.


Le Cicale

Cominciano agli ultimi di giugno, nelle splendide mattinate; cominciano ad accordare in lirica monotonia le voci argute e squillanti. Prima una, due, tre, quattro, da altrettanti alberi; poi dieci, venti, cento, mille, non si sa di dove, pazze di sole; poi tutto un gran coro che aumenta d’intonazione e di intensità col calore e col luglio, e canta, canta, canta, sui capi, d’attorno, ai piedi dei mietitori. Finisce la mietitura, ma non il coro. Nelle fiere solitudini sul solleone, pare che tutta la pianura canti, e tutti i monti cantino, e tutti i boschi cantino… pare che essa la terra dalla perenne gioventù del suo seno espanda in un inno immenso il giubilo de’ suoi sempre nuovi amori co’l sole.

Giosuè Carducci


Ravenna, 28 luglio 2021

Enpa Sezione Provinciale di Ravenna Onlus

Anche quest’anno è arrivato il circo a Lido di Dante. Il periodo d’attendamento è dal 16 luglio al 22 agosto, ovvero un lasso di tempo di tutto rispetto per un circo itinerante.

In assenza di una legge nazionale che regolamenti la materia, ponendo il divieto di far uso d’animali per spettacoli che riteniamo anacronistici e patetici, possiamo far ben poco, se non sensibilizzare le persone su questa forma di maltrattamento.

L’unica arma per contrastare questo fenomeno resta il boicottaggio e la divulgazione di informazioni utili a sensibilizzare l’opinione pubblica su un fatto che, ripetiamo a nostro parere è e resta un maltrattamento in danno degli animali.



Ravenna, 22 luglio 2021

Enpa Sezione Provinciale di Ravenna Onlus

Secchiello, retino e via a chi cattura e mostra più animali marini possibili: granchi, pesciolini, gamberetti o meduse. Anno dopo anno sembra che la “tortura nel secchiello” sia una “tradizione” irrinunciabile che anima le spiagge di tutta Italia e si tramanda di padre in figlio. Sì, perché a mostrare l’arte della “pesca” con il retino sono proprio i genitori. “Poi però li rimettiamo in mare” è tra le frasi più gettonate da chi pratica questi crudeli “giochi”. A sentire le chiacchiere da ombrellone, poi, è la cosa più normale del mondo. Invece pochi sanno che tutti gli animali, compresi gli abitanti del mare come meduse, pesci o molluschi, sono protetti e non si possono catturare né imprigionare, neanche temporaneamente! Infatti è un reato ai sensi del Codice Penale articolo 544 bis e ter. Anche per questo l’Ente Nazionale Protezione Animali ha deciso di ricordare ancora una volta almeno sei buoni motivi per cui è importante dire basta ai giochi con gli animali marini ed iniziare ad insegnare il rispetto fin da piccoli.

1) Prendere un granchio, una stella marina o qualsiasi altro animale del mare e metterli nel secchiello equivale a una loro morte certa, anche una volta liberati! L’acqua dentro il secchiello raggiunge infatti alte temperature velocemente, senza che i bimbi possano rendersene conto. Quaranta gradi possono essere fatali per gli abitanti del mare!

2) Per granchi, meduse e pesciolini vittime dei retini i secchielli rappresentano una vera e propria tortura. Eppure lasciamo che i nostri bimbi li catturino e li tengano al sole tranquillamente, magari girandoli con le palette o con i rastrelli. Ci chiediamo: insegnereste ai vostri figli volontariamente come torturare un animale?


3) I bambini che rispettano gli animali, tutti gli animali anche quelli che vivono nel mare, sono adulti migliori. Tra i tanti ad affermarlo, anche uno studio dei ricercatori dell’Università di Cambridge che sottolinea come l’amicizia con un animale sviluppi nel bambino il rispetto verso gli altri e la capacità di relazionarsi con il mondo in maniera equilibrata.

4) Gli animali del mare hanno tante storie da raccontare. Sapevate che le meduse sono tra i più antichi animali al mondo? E che le orche riescono a nuotare anche dormendo? Mentre metà cervello fa un pisolino l’altra metà rimane sveglia. E che per individuare i pesci un delfino emette fino a 1000 click al secondo? E che i polpi hanno il sangue blu e tre cuori, uno dei quali smette di battere quando nuotano?

5) Esistono modi più divertenti ed educativi di giocare in mare. Foto subacquee, la gara a chi trova e vede più abitanti del mare, raccogliere conchiglie sulla spiaggia, scoprire i fondali con la maschera. Sono solo alcuni degli esempi delle mille attività che si possono fare nel rispetto del mare e dei suoi abitanti.

6) Il mare e gli oceani coprono il 70% del pianeta e producono il 50% dell’ossigeno che respiriamo. Rispettare il mare e i suoi abitanti è rispettare noi stessi e le persone che amiamo.

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