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Ecco che ci risiamo ancora una volta, con una vicenda che troviamo indisponente e profondamente antipatica. Di recente al nostro ufficio si è rivolta una signora con l’intenzione di “disfarsi”, questo è per noi il termine più appropriato, del suo cane.

L’animale è un maremmano di 18 mesi, adottato un anno fa da una giovane coppia la quale lo ha fatto arrivare da una località della Puglia. Tutto questo ignorando che il cane avesse delle problematiche salvo poi constatare, a loro scapito, come il soggetto fosse affetto da fobie di vario genere.

La coppia si è separata e la signora è rimasta sola tenendosi il cane.

I signori in questione di fronte ad una bestiola problematica non si sarebbero attivati in tempi brevi per educarla ed almeno farle stemperare le tante paure. Ecco quindi che la signora, rimasta sola, si è trovata nella condizione di non essere in grado di affrontare la situazione. L’idea più semplice e pretenziosa è stata quindi quella di volersi liberare dell’animale inoltrando al canile comunale una bella rinuncia di proprietà. Essendosi sentita rispondere che la sua istanza era messa in lista d’attesa, fino a quando non è dato sapere, la signora ha contattato il nostro ufficio per essere aiutata a trovare una nuova collocazione per il cane. Abbiamo fatto notare alla detentrice dell’animale che un cane di quella taglia con molteplice problemi molto difficilmente potrà trovare una persona intenzionata ad adottarlo.

Ancora una volta vogliamo ribadire il fatto che, nella fattispecie il canile di Ravenna, a causa della presenza di troppi cani di taglia rilevante, adottati a cuor leggero, si trova attualmente in seria difficoltà nell’accoglimento di nuovi soggetti.

Ci sgoliamo quindi nel ripetere all’infinito che quando si adotta un cane occorre farlo con piena consapevolezza, attenzione e serietà, entrando in possesso di ogni informazione utile a comprenderne l’indole e le caratteristiche.


Ravenna, 17 Novembre 2021

Enpa Sezione Provinciale di Ravenna

Evaristo e Cesira (nomi di fantasia), circa cinque anni or son, andandosene in pensione hanno deciso di adottare un cane maschio di razza pitbull. Di recente la bestiola non più in tenera età ed esuberante, voleva essere presente a quanto Evaristo stava organizzando in giardino: l’allestimento di un barbecue per una bella “braciolata” all’aria aperta.

Ecco però che sul più bello la gamba del tavolo su cui poggia il barbecue, si spezza e tutto rovina a terra.

Ovviamente il cane si avventa sulla succosa carne ignorando le grida e i richiami del padrone quanto mai infuriato per l’accaduto.

Con incauta manovra Evaristo allunga la mano per togliere dalla bocca un pezzo di carne già acciuffato dal cane.

Ecco quindi che l’animale non esita ad azzannare l’avambraccio del padrone cagionandogli una lacerazione di tutto rispetto.

Quanto sopra accade sotto gli occhi della povera Cesira intenta a lanciare delle urla.

Dopo questa sciagura, Evaristo ha avviato la procedura per la rinuncia della proprietà e l’internamento del cane nel civico canile.

Morale:

1) prima di adottare un cane documentarsi sulla razza;

2) educare coscientemente il cane ed avere sempre il pieno controllo dello stesso;

3) valutare se una certa tipologia di cani può ritenersi adatta a vivere con bambini ed essere affidata in custodia a persone fragili e/o anziane;

4) meditare sul fatto che un cane se lo si adotta lo si fa per tutta la vita e quindi occorre saperlo ben educare, conoscerne le caratteristiche, se di razza, nonché la sua storia, qualora fosse stato ritirato da una struttura di ricovero.


Conclusione:

il povero pitbull per l’inadeguatezza e la superficialità di Evaristo e Cesira è stato condannato all’ergastolo, infatti sarà quanto mai remota la possibilità di procurargli un nuovo detentore.


Insomma tutto è accaduto non per colpa del cane ma per colpa di chi senza averne alcuna esperienza lo ha adottato e, quel che per noi è grave va ricercato nel fatto che probabilmente Evaristo e Cesira credono di essere nel giusto e non fanno una doverosa autocritica e perché no? Staranno già pensando a prenderne un altro.


Ravenna, 4 Novembre 2021

Enpa Sezione Provinciale di Ravenna

Ancora una volta ma, in termini più allarmanti, dobbiamo evidenziare il grave problema del randagismo felino. Nonostante da anni si effettuino delle sterilizzazioni “di massa” su tutto il territorio comunale, con vivo rammarico dobbiamo di recente constatare che la battaglia per la limitazione delle nascite non ci fa ancora vedere un orizzonte più sereno. Il fatto che la superficie territoriale del Comune di Ravenna sia la seconda in Italia per estensione, venendo dopo quella di Roma, non ci aiuta per nulla, anzi ci penalizza enormemente nell’attività di volontariato. Vogliamo qui far notare come nel forese si stia verificando un fenomeno più incisivo, là dove non si provvede a porre sotto controllo immediatamente al proliferare di gatti liberi preoccupandosi esclusivamente, seppure mossi da buone intenzioni, a fornire loro solo del cibo. Questa condotta fa sì che se abbiamo pochi soggetti nel volgere di poco tempo ci ritroviamo con una quantità di gatti non più gestibile, come sta attualmente capitando. Or bene quei cittadini che alimentano dei gatti randagi devono segnalarne la loro presenza all’Ufficio Diritti degli Animali del Comune di Ravenna, il quale provvederà a censirli come colonia felina, condizione indispensabile per poter usufruire della sterilizzazione gratuita presso il Servizio Veterinario dell’AUSL.

Oltre alla situazione suddetta si deve aggiungere quella relativa alle zone industriale e portuale nelle quali è oltremodo difficile organizzare le catture per la sterilizzazione a causa di molteplici motivi.

Da parte nostra ce la stiamo mettendo tutta, ma siamo carenti di un volontariato capace di orientarsi e di attivarsi in questo settore, mentre esortiamo l’Amministrazione Comunale a sostenerci con più determinazione e consapevolezza di quanto stiamo facendo.

A conclusione di questo quadro desolante e variegato vogliamo sottolineare che purtroppo non tutti i detentori dei gatti provvedono a sterilizzare il proprio animale mentre taluni con fare incomprensibile e sconsiderato si fanno spedire dei gatti in adozione da località oltremodo distanti, come se qui da noi vi fosse penuria di felini.


Ravenna, 2 novembre 2021

Enpa Sezione Provinciale di Ravenna

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